Barefoot Horse Cavallo Scalzo
gestione naturale del cavallo - Domande e risposte
 

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Che cosa significa "cavallo scalzo" ?

Un cavallo scalzo e' un cavallo senza i ferri.
Per quale ragione un cavallo deve camminare scalzo considerando che tutti i cavalli sono ferrati ?

In realta' non tutti i cavalli sono ferrati. Ad esempio i cavalli selvaggi non hanno ferri, in Irlanda i cavalli sono generalmente sferrati, sugli altopiani asiatici i cavalli montati e da lavoro non hanno ferri ai piedi, la stessa cosa in Africa. Se andiamo indietro nel tempo, i barbari non avevano l'abitudine di ferrare ad anche i romani, pur avendo molte truppe montate, non ferravano, usavano solo una protezione chiamata ipposandalo per piedi con patologie in atto. In Argentina i cavalli da lavoro non sono ferrati, e potrei continuare quest' elenco.

Quali sono i vantaggi del cavallo senza ferri ?

i vantaggi sono diversi: innanzitutto il piede del cavallo torna ad avere le proprie funzionalita' naturali, cioe' la possibilita' di espandersi nel momento in cui si appoggia sul terreno e di contrasi nel momento in cui si solleva. Queste azioni fanno si che si determini una sorta di "pompaggio" che richiama grandi quantita' di sangue che deve abbondantemente irrorare tutta la parte interna dello zoccolo particolarmente vascolarizzata. Il piede costretto dal ferro non puo' fare cio', per cui si determinano tutte quelle problematiche che vanno dal piede incastellato all'atrofia del fettone, dalla fragilita' dell'unghia ai problemi attribuiti all'osso navicolare e via cosi'. Oltre tutto, il ferro viene posizionato sullo zoccolo in fase di "chiusura", cio' necessariamente, per cui si costringe il piede in una posizione tale da non permettere il normale afflusso di sangue e la normale mobilita' dell'unghia. Anche i buchi lasciati dai chiodi possono essere fonte di infezioni, specialmente se sono molto vicini alle lamine. Il piede scalzo fa si che l'unghia si rinforzi e diventi particolarmente solida e resistente, pur mantenendo la  tipica elasticita' naturale. L'equilibrio del cavallo migliora notevolmente e la "presa" sul terreno diventa piu' sicura. Non va pero' dimenticato che in natura il cavallo percorre giornalmente decine e decine di chilometri per procurarsi il cibo, per cui il consumo dell'unghia avviene in modo automatico. Un cavallo nel box non puo' avere lo stesso consumo per cui e' necessario che intervenga l'uomo con un corretto pareggio, a meno di non avere a disposizione grandi paddock su terreni duri o addirittura su cemento. Sembra paradossale, ma e' piu' salutare, per l'unghia ovviamente, tenere un cavallo sul cemento piuttosto che in un box con soffice truciolo.

In natura pero' il cavallo non e' costretto a portare alcun peso; un cavallo montato o che trasporta un carico e' in una situazione completamente diversa, non nascono problemi alle unghie ?

Se pensiamo, ad esempio, ad una femmina "mustang", il cavallo selvaggio americano, dobbiamo tenere presente che e ' sempre gravida; cio' significa che verso la fine della gestazione "trasporta" dentro di se un peso che arriva tranquillamente ai 100 chilogrammi. Nonostante cio' TUTTI, e sottolineo tutti, i soggetti esaminati, fattrici comprese, non presentano alcun problema al piede, anzi non sono stati mai trovati cavalli affetti da laminiti o da problematiche di origine navicolare. I cavalli esaminati sono stati alcune migliaia.

Il mio cavallo ha le unghie bianche e i piedi molto delicati e se non lo ferro ogni 40 giorni al massimo non cammina piu'. Quando mi capita di perdere un ferro, zoppica vistosamente e devo chiamare subito il maniscalco. Io non potrei mai tenerlo sferrato

Ci sono molte testimonianze, negli Stati Uniti, visibili su internet, di cavalli recuperati dai macelli con gravissime forme di laminite allo stadio teminale, significa cavallo non piu' in grado di camminare e costretto a rimanere sdraiato. Il recupero di casi del genere comporta molto tempo, anche piu' di un anno, molta fatica e dedizione, pero' alla fine il cavallo ritorna a deambulare normalmente e ad essere utilizzato in campagna o in maneggio. Senza ferri, ovviamente. Vi sono cavalli, senza patologie in atto, che impiegano anche 6 mesi ad abituarsi alla nuova condizione. In questa fase di transizione si possono usare protezioni particolari, mi riferisco alla "scarpette" di plastica e gomma, che proteggono il piede. A livello personale posso dire che non ho mai incontrato problematiche del genere nei cavalli che lavorano nei maneggi; i terreni sono normalmente morbidi, sabbia o erba, e i box truciolo o paglia, per cui il cavallo si adatto molto presto. Sempre a livello personale, adotto una tecnica di pareggio non particolarmente "invasiva" cercando di ridurre l'unghia in modo progressivo e di portarla alla condizione ottimale in un tempo anche discretamente lungo, 5/6 pareggi successivi. 

Io faccio solo lunghe passeggiate e mi trovo costretta a percorrere lunghi tratti di asfalto e anche sentieri di montagna molto sassosi. Solo a pensare di fare le cose che faccio con il cavallo sferrato mi vengono i brividi.

In una citta' degli Stati Uniti, vi sono una quarantina di carrozzelle per turisti, come a Roma o a Firenze, che da anni vengono trainate da cavalli sferrati, senza alcun problema. Anche in questo caso e' solo una questione di adattamento. Il cavallo da tiro soffre in modo particolare le vibrazioni indotte dal ferro che urta l'asfalto, allo stesso modo il tennista puo' avere problemi che vengono generati dalle vibrazioni della racchetta, il gomito del tennista per intenderci. Le articolazioni letteralmente si scardinano, senza ferri questi problemi non si presentano, infatti l'unghia con la sua naturale capacita' di allargarsi e di restringersi, in pratica una specie di ammortizzatore, fa si che le articolazione vengano preservate, e in modo assolutamente naturale. Una cosa un po' diversa e' abituare il cavallo ad affrontare strade sassose. Ovviamente non e' possibile togliere i ferri ad un cavallo che e' sempre stato ferrato e partire per una gita in montagna. E' necessario che l'unghia si assesti e che il cavallo riacquisti il proprio equilibrio e la sicurezza di non sentire male. La stessa cosa vale per noi; camminare il primo giorno sulla spiaggia, specialmente se un po' sassosa, ci crea grossi problemi. Dopo 4/5 giorni e' come se avessimo sempre camminato a piedi nudi, il nostro piede si adatta alla nuova condizione. Per il cavallo non cambia, diamogli solo il tempo.  

Il mio cavallo ha 20 anni ed e' sempre stato ferrato, oltretutto ha dei problemi di formelle e soprossi, credo sia impossibile tenerlo sferrato.

Per esperienza posso dire che non ci sono limiti di eta' per sferrare un cavallo. Ad esempio ho tolto i ferri a un vecchio andaluso, 33 anni, ferrato da sempre, con problemi simili a quelli descritti sopra. In pratica un cavallo da mettere a riposo al piu' presto. Il fatto di averlo sferrato e' stato per lui come una rinascita: ha smesso di zoppicare e ha potuto essere di nuovo montato. Ancora oggi e' in grado di lavorare in maneggio. Altri casi di cavalli zoppi da mesi, visti da molti veterinari che hanno diagnosticato ogni tipo di patologia, molto probabilmente a ragione, si sono semplicemente risolti togliendo i ferri e pareggiando l'unghia in modo particolare. Con questo non voglio dire che sferrare i cavalli sia la panacea per ogni male, voglio semplicemente sottolineare che sovente la soluzione del problema e' a portata di mano, ma facciamo fatica a vederla.

Il mio cavallo lavora molto su campi in sabbia, che e' notoriamente abrasiva. Se non ci fossero i ferri l'unghia si consumerebbe troppo.

Questo non risponde al vero. Io seguo diversi cavalli che fanno parte di squadre di Horse Ball. Questa disciplina, per chi non avesse mai visto una gara, si pratica su sabbia, ed e' altamente spettacolare, per la velocita', per gli scatti, le piruette, le fermate, le improvvise accelerazioni che si susseguono senza sosta per i 20 minuti di gara. L'unghia del cavallo e' in questo caso sottoposta a grandi sollecitazioni, nonostante cio' devo periodicamente intervenire con il pareggio e relativa riduzione dell'unghia stessa.

Il mio cavallo ha dei problemi di navicolare, se non lo tengo ferrato con ferri speciali consigliati dal mio veterinario, zoppica e non lo posso usare.

E' fuor di dubbio che cavalli che presentino patologie specifiche del piede, laminiti, navicoliti, ecc., debbano essere trattati in modo particolare. E' altrettanto importante, pero', sapere che tutti i cavalli allo stato brado esaminati negli USA non presentavano simili problematiche. Non ho dati a disposizione per i cavalli asiatici, ma credo siano allo stesso livello di quelli americani. Le problematiche al navicolare si affrontano con un pareggio progressivo specifico, che tende a riallineare l'osso triangolare e, di conseguenza, a posizionare differentemente le articolazioni della parte bassa della gamba. Diversi cavalli trattati da me in questo modo hanno risposto positivamente e sono stati completamente recuperati al lavoro normale.

Il mio cavallo ha un piede diverso dall'altro e il maniscalco deve usare ferri di diversa misura. Il piede piu' piccolo e' molto incastellato e non riusciamo a metterlo a posto. Cosa succede se tolgo i ferri ?

Direi che in questo caso sferrare il cavallo potrebbe essere la migliore soluzione. Il fettone del piede incastellato e' sempre atrofico e quindi non assolve la funzione di pompaggio del sangue. Se noi apriamo il tallone al massimo, progressivamente, per favorirne il recupero, ma poi lo blocchiamo con il ferro, non otteniamo alcun risultato. E' necessario che il fettone ricominci a lavorare, l'unico modo e' il piede scalzo.

Il mio cavallo ha unghie molto fragili che si spaccano facilmente e il maniscalco fatica a mettere i chiodi, non sono riuscito a trovare il modo di migliorare questa situazione, cosa posso fare ?

Sovente questi problemi sono da ricondurre ad errori alimentari o problemi della lettiera. In genere un'alimentazione troppo proteica favorisce l'insorgere di infiammazioni alle lamine che si traducono in un parziale distacco della parete dello zoccolo. In questo caso l'unghia diventa piu' fragile. Allo stesso modo una lettiera troppo asciutta tende a far seccare l'unghia che perde elasticita' e diventa piu' fragile. La soluzione e' somministrare fieni non molto proteici, non erba medica ad esempio, ed evitare i mangimi. Fieno di prato stabile e granaglie rappresentano l'alimentazione ideale con apporto proteico non superiore al 9/10 %. Bagnare sovente i piedi del cavallo, anche in inverno, e mantenere una lettiera non troppo asciutta, sono un ottimo modo per preservare la qualita' dello zoccolo.

Io uso sempre il grasso per zoccoli. Qualcuno mi hanno detto che deve essere messo sull'unghia asciutta e anche in corona, altri dicono di non farlo, come mi devo comportare ?

L'unghia del cavallo e' composta dagli stessi elementi che compongono le unghie dell'uomo. Avrete sicuramente notato che dopo una immersione in acqua le nostre unghie diventano piu' morbide ed elastiche, infatti normalmente facciamo il pedicure dopo aver fatto il bagno. Nello stesso modo l'unghia del cavallo diventa piu' elastica se bagnata ed e' necessario fare il possibile per mantenerla tale. Per il cavallo l'ideale sarebbe avere la possibilita' di tenere immersi gli zoccoli in acqua. Questo non e' facile da ottenere in un maneggio, per cui la cosa che possiamo fare e' bagnare abbondantemente gli zoccoli e sullo zoccolo bagnato mettere il grasso che ha la funzione di mantenere l'umidita'. Se osservate lo zoccolo del vostro cavallo, potete vedere che la parte piu' alta dell'unghia, verso la corona, ha una consistenza diversa dalla parte sottostante; e' piu' morbida e quasi unta al tatto. Questa parte non deve essere mai toccata, esattamente come la corona, puo' essere solo bagnata. E' buona pratica, invece, utilizzare la raspa, o la spazzola di ferro, per asportare la patina esterna dell' unghia per favorire l'assorbimento dell'umidita'.


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